Lavoro (programma di Riconquistare l’Italia per la Regione Umbria)
Dal programma della lista Riconquistare l’Italia per le elezioni regionali del 27 ottobre 2019 (candidata Presidente Martina Carletti).
Nell’attuale ordinamento imposto dai Trattati dell’Unione Europea è il mercato a ‘regolare’ l’occupazione e a determinare le retribuzioni e lo Stato non deve influenzare il libero gioco della domanda e dell’offerta di lavoro. Per tutelare la concorrenza, infatti, i Trattati dell’Unione Europea vietano allo Stato di intervenire nell’economia per creare nuovi posti di lavoro.
L’obiettivo della lista Riconquistare l’Italia è quello di porre di nuovo al centro dell’ordinamento giuridico italiano la Costituzione della Repubblica Italiana del 1948, mortalmente colpita dall’aggressione perpetrata dal capitalismo di rapina e codificata nei Trattati dell’Unione Europea che si fondano sull’ideologia falsa della concorrenza indiscriminata, sulla deregolamentazione della circolazione di capitali, merci, servizi e lavoratori e sui vincoli al bilancio pubblico a discapito del corpo sociale.
Il divieto di aiuto pubblico alle imprese, il divieto del deficit di bilancio (cd. principio del pareggio di bilancio) e i principi della concorrenza e della libera circolazione, imposti dai Trattati dell’Unione Europea, riducono fortemente la possibilità per i pubblici poteri di intervenire nell’economia per creare occupazione e benessere, come invece la nostra Costituzione prevede.
Tutti questi divieti contrastano con l’impianto sociale della nostra Costituzione e operano come in “vincolo esterno” sulle nostre scelte.
Pur consapevoli di doverci muovere all’interno di questo gravoso ‘vincolo esterno’, ci proponiamo di usare il residuo spazio che i Trattati dell’Unione Europea lasciano per attuare i principi fondamentali della nostra Costituzione riportando al centro la tutela del lavoro.
Nel settore privato, ci proponiamo di ridurre quanto più possibile gli effetti delle politiche di concorrenza e delle politiche di austerità che hanno causato la distruzione delle piccole e medie imprese in tutti i settori (agricolo, industriale e del commercio); la concorrenza infatti agevola sempre il grande capitale.
Per tutelare il lavoro e le piccole e medie imprese cercheremo di impedire nuove politiche a favore della concorrenza (nuove liberalizzazioni e privatizzazioni), nuove politiche a favore dell’indebitamento delle piccole e medie imprese, nuove politiche favorevoli all’insediamento di nuove strutture commerciali di multinazionali.
Nel settore pubblico, ci proponiamo di “spostare l’asse” quanto più possibile da privato al pubblico.
Rifiutiamo l’ideologia della privatizzazione inevitabile dei servizi pubblici essenziali: ci opponiamo alla dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e siamo contrari all’ideologia dominante che vede il settore dei servizi pubblici come un mercato, come un’industria, come un’opportunità per i privati che trasforma i bisogni essenziali in un’occasione di profitto e di rendita a favore di pochissimi.
Pertanto proponiamo che la gestione dei servizi pubblici essenziali (sanità, trasporti e rifiuti) torni ad essere totalmente pubblica per cercare di garantire la buona e piena occupazione: offrendo servizi pubblici di maggiore qualità ai cittadini ci sarebbe invece necessità di ‘buona’ occupazione, stabile e con adeguata retribuzione.
Per questo Riconquistare l’Italia si propone anche nelle Regioni nelle quali si candida a governare di invertire la tendenza, imposta dai Trattati, della privatizzazione dei servizi essenziali, per tornare a una gestione dei servizi totalmente pubblica, si avrebbe un effetto positivo, con beneficio anche per l’indotto e su tutto il territorio.
Nella nostra Regione il livello di disoccupazione stabile – malgrado una recente diminuzione (dati ISTAT terzo trimestre 2018) – si attesta infatti al 9%, ben lontano dal raggiungimento dell’obiettivo di piena occupazione che la nostra lista persegue nell’attuazione della Costituzione.
Per perseguire tale ambizioso obiettivo nella Regione Umbria la lista Riconquistare l’Italia propone a tutti gli elettori di:
- incrementare e reindirizzare le risorse destinate ai servizi pubblici essenziali (sanità, trasporti e rifiuti) anche attraverso la revisione dei “Contratti di Servizio” stipulati tra la Regione Umbria e le Imprese al fine di migliorare la qualità dei servi offerti attraverso l’assunzione di nuovo personale;
- promuovere incentivi a favore delle aziende che assumono personale a discapito di quelle a minor impatto occupazionale, con particolare riferimento alle aree di crisi industriale, orientando a tale scopo l’impiego delle risorse pubbliche, nazionali e regionali;
- rivedere le attuali politiche di sostegno al commercio ed orientare le risorse pubbliche a favore delle PMI che assumono, specie radicate nei territori più disagiati, mediante bandi mirati;
- promuovere una nuova regolamentazione della disciplina del commercio che impedisca il rilascio di nuove autorizzazioni per centri commerciali e grandi strutture di vendita;
- favorire l’insediamento di nuove attività agricole da parte dei giovani, specie nelle aree montane, attraverso politiche di sostegno mirato, dando prevalenza all’allevamento di specie animali locali e coltivazioni tradizionali e biologiche;
- investire nelle strutture della formazione professionale al fine di migliorare l’offerta formativa a favore dei giovani disoccupati ed il processo di riqualificazione di coloro che hanno perso il lavoro in età adulta;
- favorire il reimpiego dei lavoratori mediante politiche di sostegno all’avvio di imprese individuali e start up innovative mediante l’incontro generazionale;
- favorire il trasferimento di conoscenze in artigianato agevolando percorsi di apprendistato che assicurino il passaggio intergenerazionale e la continuità delle micro imprese;
- promuovere iniziative a favore della sicurezza sul lavoro attraverso percorsi di formazione che coinvolgano le imprese e la scuola;
- favorire ed accelerare gli interventi edilizi conservativi e di recupero delle strutture danneggiate dal terremoto favorendo le imprese che assumono giovani e disoccupati.
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